Le coste della Tunisia sporgono sul Mediterraneo come il profilo di un volto umano. Zarzis ha una comunità di pescatori numerosa e attiva. Le poche miglia di mare fra la Sicilia e Zarzis sono un ponte di cooperazione e amicizia, a sostegno delle fasce sociali più deboli e di nuove, vere opportunità di sviluppo sul territorio.
Nell’ambito del progetto NEMO, il CIHEAM Bari, le autorità tunisine e i rappresentanti della comunità locale hanno già completato numerosi interventi per la stabilità e la crescita economica. E’ stato restaurato e inaugurato il centro polivalente di Zarzis, di oltre 600 mq, che ospita un museo multimediale sulla pesca tradizionale, una sala riunioni per la formazione e un ristorante dove i visitatori possono degustare i prodotti tipici della regione.
Uno stanziamento di 250.000 euro è stato impegnato sul microcredito sia a favore dei piccoli pescatori che delle associazioni a cui appartengono. Oltre 130 progetti sono in fase di valutazione e approvazione. Il 30% dei finanziamenti sarà dedicato a sostenere la crescita dell’imprenditoria femminile, impegnata nella tessitura e nella filatura delle reti e ad attività legate alla pesca. E’ stato progettato il nuovo porticciolo a Jdaria ed è in corso l’etichettatura del pescato proveniente sia dalla laguna di Biben che da altre aree del Governatorato di Médenine al fine di valorizzare le tipicità ittiche della regione.
Davanti a povertà, emigrazione e conflitti, non è possibile galleggiare. L’Italia è impegnata, al fianco delle istituzioni tunisine e in partecipazione con le altre comunità costiere, nella difesa della persona umana, per la crescita della qualità della vita, il supporto alle aree meno abbienti della società e la creazione di una vera prospettiva di pace per il Mediterraneo.